Una rete per salvare il grande salto delle imprese
Chiedo ad un imprenditore bresciano di lungo corso quanti figli ha: “Due, e lavorano da tempo in azienda. Ho anche cinque nipoti e dunque dovrò fare cinque aziende”. Un’affermazione che è in parte una battuta e in parte una verità. L’individualismo è forte nell’imprenditoria locale e il modello preferito è la conduzione diretta, famigliare. Del resto in Italia il 95% delle imprese ha meno di dieci addetti.
La regione Lombardia incentiva le alleanze: forme consortili, contratto di rete, aggregazione in filiera o meta distretto. Sono in parte nomi diversi per finalità comuni. Soprattutto quando lo sviluppo riguarda nuovi prodotti, processi e servizi con un alto contenuto innovativo: il comune denominatore che mette tutti d’accordo. La disciplina del contratto di rete è prevista da una legge del 2009, in Confindustria è nata l’agenzia specializzata Reteimpresa, il metadistretto è una categoria ideata dalla regione Lombardia per favorire lo scambio multisettoriale cercando di estendere i confini del già noto distretto, pur mantenendosi sempre all’interno di un territorio circoscritto. Anche la Camera di Commercio di Brescia ha pubblicato un bando “per sostenere la costituzione di reti di imprese del settore industriale”. AIP Italia, l’Associazione Italiana Politiche Industriali, ha pubblicato con il Sole 24 Ore due libri sull’argomento e dal 2005 approfondisce questo nuovo istituto giuridico.Piuttosto che la scarsa conoscenza di questi strumenti le imprese scontano una certa diffidenza: si fatica ad immaginare una collaborazione trasversale, molti preferiscono lavorare esclusivamente con la propria rete di affiliati, altri guardano il concorrente con sospetto in un confronto, seppur spesso virtuoso, di emulazione e rivalità. Soprattutto non si conoscono le reali potenzialità di collaborazione con l’università e i centri di ricerca.
In Umbria il Gruppo Poligrafico Tiberino è già un case study di successo: nel 2005 tre aziende confluirono prodotti complementari per la stampa e la cartotecnica in un unico gruppo che oggi include 20 affiliati, anche grazie all’analisi congiunta delle università di Firenze, Genova e Perugia che hanno coordinato il progetto Migen, cioè modelli e strumenti innovativi per la gestione di network di imprese.
Finanziata dalla regione Veneto, Energy4life è una rete di quattro aziende, alle quali si è unita anche la Cassa di Risparmio Veneto, per integrare le nuove tecnologie di risparmio energetico e le energie alternative. Per superare la crisi profonda del settore, alla fine del 2008 cinque aziende bresciane del settore fonderia si consorziano nel gruppo FiveforFoundry. Esempi diversi ma intenti simili, nel tentativo di resistere alla globalizzazione e alla rapida evoluzione tecnologica.