Sleuth. Gli insospettabili: un esempio della migliore recitazione e doppiaggio
Riproponiamo un articolo di Elisabetta Fumagalli tratto da Asinc, una rivista in rete di critica e politica del doppiaggio.
Lo facciamo per ricordare Oreste Rizzini, attore e doppiatore scomparso nel 2008, voce magistrale di Michael Caine in un film molto bello: “Sleuth. Gli insospettabili”, regia di Kenneth Branagh, dove Jude Law era doppiato, in modo altrettanto straordinario, da Niseem Onorato (con la direzione di Filippo Ottoni).
Tratto dalla pièce di Anthony Shaffer, riscritto da Harold Pinter, già girato nel 1972 con Laurence Olivier e un giovane Michael Caine, ora diretto da Kenneth Branagh con Caine passato al ruolo dell’ “anziano” e un eccellente Jude Law: tutto questo è già un ottimo materiale su cui lavorare. Certo, bisogna essere all’altezza per affrontare un testo e attori di questo calibro: l’impresa è ottimamente riuscita, e per constatare il livello del lavoro svolto consiglio di noleggiare il film: è una gran bella esperienza. Il testo è un continuo scambio di ruoli, i due personaggi sono a turno dominatore e dominato, i dialoghi italiani sono molto efficaci nel confonderci le idee come è nelle intenzioni dell’autore.
Un unico esempio: Wyke non offre da bere a Tindle, il whisky è già pronto, e infatti gli dice: «Beva qualcosa!» e non «Beve qualcosa?». Il dialoghista ha rispettato perfettamente i livelli di linguaggio del Tindle timido, spaventato a morte, aggressivo, spavaldo, e del Wyke ironico, ambiguo, impaurito, sprezzante.
Dall’altro lato, risulta azzeccata la scelta degli attori, e immagino che il direttore abbia avuto la possibilità di lavorare a fondo – sono solo in due – per ottenere un risultato oserei dire esemplare di recitazione, in cui tutti gli stati d’animo sopra citati vengono alla luce. Confrontando l’originale – anche se spesso non serve per capire se un doppiaggio è ben fatto – ho notato la grande somiglianza di interpretazione di Oreste Rizzini e Niseem Onorato rispetto ai grandi Caine e Law, che mi spinge a riflettere sull’alto livello di recitazione che si può raggiungere quando si è preparati e ben guidati.
Il premio per il doppiaggio ricevuto nel giugno 2008 non poteva essere meglio assegnato.