Scrittori esordienti buoni da spennare
Sembrano speculari i due libri “Voglio fare lo scrittore” e “Esordienti da spennare”: due guide complementari perché nella prima i consigli per gli aspiranti autori passano per le voci degli editor delle maggiori case editrici e dei più importanti agenti letterari,;e nella seconda un’indagine ad ampio raggio mette in guardia dalle migliaia di stampatori – sarebbe errato definirle case editrici, meglio “vanity press”, come si dice con maggior praticità in inglese – che pubblicano a pagamento libri di ogni tipo.
Molti di loro acquistano spazi sulle prime pagine dei quotidiani nazionali per promuovere concorsi, selezioni, uno pseudo mecenatismo rivolto ai “giovani esordienti”, una definizione che suona già un emistichio poetico e evocativo.
I due libri adottano una logica che gli economisti definirebbero “pull”, cioè che privilegia chi fa e “tira” il mercato – gli editori seri appunto – e non “push”, cioè di chi spinge sul mercato il proprio prodotto – gli scrittori – e magari si stupisce per l’assenza di un adeguato riscontro.
Silvia Ognibene si finge una testarda autrice, spedisce il suo manoscritto “Racconti d’America e altre storie”, un taglia e incolla di versi di cantautori, di frammenti di libri famosi e classici, alcuni reportage dell’autrice e una parte di un libro che aveva già pubblicato, dove sono rispettate le regole grammaticali ma non certo il senso, la struttura e la coerenza stilistica.
Tutte le case editrici della lista famigerata rispondono con entusiasmo, proponendo un contratto che comporta l’immancabile acquisto di un certo numero di copie. Il contributo varia dai 1.800 ai 5000 euro. Il libro sarà stampato in un numero appena superiore alle copie acquistate dall’autore, perché l’eccedente viene puntualmente e successivamente proposto ancora allo stesso, ad un prezzo scontato. Chi infatti potrebbe sopportare di vedere il proprio libro finire al macero? Gli scrittori della “Quarta dimensione” come li ha definiti Umberto Eco, accorrono tutti in aiuto del loro piccolo, al massimo aumenteranno la cerchia degli amici e dei critici ai quali partecipare il capolavoro incompreso.
Il libro è anche un’occasione per fare un quadro spietato ma reale dell’editoria, soprattutto dei piccoli editori, del loro impegno e delle loro difficoltà, di come funziona davvero la produzione di un libro: un articolo come gli altri, con un mercato, un ciclo di lavoro e soprattutto un cliente (purtroppo sempre più raro).
I consigli all’aspirante scrittore da parte degli addetti ai lavori aiutano invece a capire le linee editoriali, cosa si aspettano gli editor, quali sono gli errori più comuni di coloro che inviano un manoscritto (addirittura l’errata impaginazione o una lettera di presentazione sciatta e confusa). Nonché anche in questo caso offrono un’analisi dall’interno dell’editoria, settore in una fase critica, come la discografia del resto, anche se non potremo mai fare a meno di musica e letteratura.
Silvia Ognibene
“Esordienti da spennare”
Terre di mezzo Editore
Pagg. 143
Euro 12,00
Davide Musso
“Voglio fare lo scrittore”
Terre di mezzo Editore
Pagg. 124
Euro 12,00