Palindromo
Questa sera l’aria profuma di salsedine. Mi ricorda le vacanze in Liguria, a casa di mia nonna. Arrivavo sempre al tramonto, e quando sentivo i freni fischiare sulle rotaie mi sporgevo dal finestrino per vederla mentre sventolava un fazzoletto.
Giro l’angolo e la Stazione Centrale si staglia nel cielo come un transatlantico. Salgo le scale a due a due. Anche Portovenere di notte sembrava una petroliera arenata sulla riva.
Ho scelto uno strano giorno per andarmene. Me ne accorgo guardando il grande orologio digitale: 20-02-2002, ricorda un giro su se stessi.
Binario 1, guardo il treno che arriva. È puntuale, si ferma solo un paio di minuti. Salgo per ultimo e rimango vicino alla porta del vagone. Il capostazione fischia, lo sento arrivare mentre sbatte gli sportelli.
Si parte..addio, finalmente, ADDIO! Sono eccitato, ho il respiro affannoso.
Eccolo, vedo la divisa riflessa nel vetro…
Scendo di corsa.
Sono già le otto e a casa mi aspettano.