Italians love Obama
Dopo averla auspicata, i media italiani hanno salutato la rielezione di Obama con entusiasmo. Spesso però gli italiani hanno una visione parziale dell’America, come quando ci si ferma a New York credendo da lì di capire un Paese. Problema comune: i media americani, come dimostrato da una ricerca del Pew Research Center, hanno trattato in modo parziale la recente crisi finanzaria limitando l’attenzione a Washington e New York.
Ascoltare l’americano medio rivela però un’altra faccia del fenomeno Obama, con discorsi che in Italia sono molto attuali: “Romney non è meglio, ma chi ha votato Obama vuole uno stato che si prenda cura di lui, è qualcuno che si adagia e sfrutta i benefici. Negli ultimi quattro anni il numero dei buoni pasto ha raggiunto 42 milioni di beneficiari, raddoppiando in tre anni la spesa prevista nel 2008. Il 47% degli americani non paga le tasse e le commissioni e i dipendenti statali aumentano”, dice un tecnico che svolge un’attività di assistenza in proprio in Ohio, nel Mid West, un tipico rappresentante della middle class. A Obama riconoscono carisma e disinvoltura, “ma non ha esperienza politica, né tantomeno di industria, lavoro o mondo reale: prima di diventare presidente era un attivista politico, un coordinatore di associazioni e comunità”. Se si continua così i costi per le pensioni, la disoccupazione, il programma medicare e medicaid – l’assicurazione medica per le persone in difficoltà ridenominata Obamacare (presto includerà 85 milioni di persone) – trascineranno il debito pubblico verso livelli pari a quelli post seconda guerra mondiale. Tempo fa era stato concordato che, se non si fossero attuate leggi per ridurre il deficit nei prossimi dieci anni, leggi che non sono state fatte, dal 1 gennaio 2013 sarebbe entrato in vigore il “fiscal cliff”, una serie di tagli nella spesa e di aumenti fiscali. Le aziende si preparano a licenziare. Nel frattempo non hanno dichiarato i tagli di personale, né spedito le lettere di preavviso 90 giorni prima, perché il governo ha chiesto di non peggiorare i dati sull’occupazione durante le elezioni, prendendosi in carico le spese legali di eventuali contestazioni per i mancati preavvisi. “Sapete you guys italiani che un’americana single con tre figli, se lavora una settimana al mese con la paga minima, ha più benefici fiscali e sussidi dallo Stato di una famiglia con un salario lordo annuale di 60 mila dollari?”. Sono molte le cose che non sappiamo.